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Linfoma non-hodgkin: sarà il tumore più diffuso


Colpisce solo in Italia 20 persone ogni 100mila, più di 11.000 persone ogni anno, le nuove diagnosi sono 16 al giorno. Ma questi numeri sono destinati a crescere. Ma dal 40° Congresso della Società Italiana di Ematologia arrivano delle previsioni precise secondo le quali il linfoma non-Hodgkin, il tumore che coinvolge il sistema linfatico, nel 2020 sarà la neoplasia più diffusa al mondo.



Attualmente, tra i tumori del sangue, come leucemie, linfomi, mielomi, il linfoma non-Hodgkin è quello più ricorrente, con una frequenza circa due volte maggiore della leucemia, che registra 10 casi ogni 100mila italiani. La forma aggressiva del linfoma non-Hodgkin colpisce circa 6.000 pazienti in Italia, nella maggior parte dei casi over60, e, se non curata, dà un’aspettativa di vita che varia da 6 mesi a due anni.



Secondo lo studio GELA, la sopravvivenza a cinque anni con chemioterapia e anticorpi monoclonali è del 58% e l’associazione di chemioterapia e anticorpo monoclonale (rituximab) ha ridotto del 33% il rischio di morte rispetto alla sola chemioterapia. Anche lo studio MInT condotto in pazienti giovani a buona prognosi ha dimostrato la superiorità di questa associazione con impatto sulla sopravvivenza.
07/07/2005

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